Rassegna stampa – gennaio 2023

Pubblicato il 31/01/2023 - Pietro Zanoni
La Rassegna Stampa Quantalys: in un'unica pubblicazione le posizioni e le analisi delle varie SgR sulle tematiche che influenzano maggiormente i mercati finanziari e le politiche d’investimento.

 

Alcuni scenari di mercato e le principali views di investimento

 

FRANKLIN TEMPLETON: “Come evitare di scambiare uno scheletro per un unicorno” 

Paragonando la visione della situazione odierna all'Unicorno di Magdeburg, Stephen Dover (Chief Market Strategist, Head of Franklin Templeton Institute) pone l'attenzione sulla difficoltà di "creare modelli e cercare di trovare un senso nel diluvio di informazioni che ci bombarda quotidianamente".

Dover fornisce un modello di stile Nowcast per cercare di capire se gli Stati Uniti si devono aspettare una recessione e che impatto avrà ciò su un portafoglio d'investimento.

Tra i 153 indicatori presenti nel modello, uno dei più preoccupanti è l'indice manifatturiero globale dei direttori degli acquisti (PMI), che è crollato sotto la linea di espansione/contrazione pari a 50 (a 48,6) a dicembre, mentre l’indice manifatturiero ISM è sceso a sua volta a una “velocità di stallo” pari a 48,4 a dicembre.

Inoltre, puntualizza sul fatto che la variabile forse più utilizzata e staticamente significativa della probabilità di una recessione è la forma della curva del rendimento negli Stati Uniti. La curva dei Treasury USA attualmente si è invertita, vale a dire che i rendimenti dei titoli a due anni sono superiori a quelli a 10 anni e una curva del rendimento invertita abitualmente precede recessioni.

Nell'analisi di Franklin Templeton, la probabilità di una recessione negli Stati Uniti oggi sembra la più alta storicamente dal 1970.

In base ai dati raccolti, Stephen Dover formula alcune informazioni utili per la maggior parte degli investitori:

  1. Le obbligazioni governative offrono un rifugio più sicuro;
  2. Con la caduta in recessione dell’economia, quasi certamente gli utili societari scenderanno in termini assoluti;
  3. I tassi di insolvenza delle obbligazioni corporate sembrano destinati ad aumentare nel 2023.

Al link FRANLIN TEMPLETON l’articolo completo. 

 

KAIROS“VERSO UNA FASE DI CONSOLIDAMENTO. Molte le buone sorprese, ma molte anche le sfide che attendono i mercati”

Alessandro Fugnoli, Strategist di Kairos fa notare come il rialzo dei mercati, in particolare di quelli europei, stia durando da ormai 4 mesi. Oltre ad azioni e bond, anche l’euro si è molto rafforzato a partire da inizio 2023. Secondo lo Strategist, le cause da imputare a questo rapido aumento sono:

  1. Discesa dell'inflazione, più ampia e veloce del previsto;
  2. Tenuta di gran parte degli indicatori economici, tra i quali spicca il mercato del lavoro;
  3. Svolta cinese sul Covid e misure di sostegno sul settore immobiliare cinese, che porteranno probabilmente ad un’imminente ripresa dei consumi e commercio con l'estero;
  4. Inverno mite in Europa, con conseguente riduzione dei consumi energetici e costante discesa del prezzo globale dell'energia;

Secondo Fugnoli, il rialzo è quindi giustificato, ma la sua velocità e intensità richiederebbero ora una pausa di consolidamento, con un invito alla cautela visto che l'inflazione rimane ancora visibile nei servizi e nel mercato del lavoro. La BCE proseguirà probabilmente sulla linea della fermezza.

Secondo l’opinione di Fugnoli, l’Indicazione è quella di distribuire gli acquisti in attesa della ripresa ciclica dell'anno prossimo lungo tutto il 2023. L’obiettivo è quello di evitare di farsi ingolosire troppo da questa fase positiva e mantenere un po' di liquidità da impiegare nei prossimi mesi.

Al link KAIROS il video completo.

 

GAM: 2023: ANNO DI CONSOLIDAMENTO DEL CAMBIO DI SCENARIO DEL 2022. LE PAROLE DELL’INVESTITORE NEL NUOVO ANNO SONO PRAGMATISMO, SEMPLICITÀ

Come spiegato da Carlo Benetti, Market Specialist di GAM Italia, la prima parte di gennaio è stata caratterizzata da ottimismo e diffuso senso di sicurezza nel fatto che “ciò che è andato giù deve comunque tornare su”. Vista la situazione dell’anno appena trascorso, la capitalizzazione delle borse mondiali nel 2022 è diminuita di 25 trilioni di dollari, situazione in cui i rendimenti delle obbligazioni hanno rappresentato la parte più dolorosa dell’anno.

Secondo Benedetti bisogna agire con molta cautela in considerazione del fatto che le previsioni della maggior parte degli analisti dicono rallentamento e recessione economica.

Da tenere in considerazione l’abbandono della Cina delle misure zero-Covid, volte a far riprendere l’economia dopo i peggiori risultati di crescita economica degli ultimi anni.

Il Market Specialist di GAM Italia ritiene la determinazione della FED nel continuare con l’aumento dei tassi. A seguito di questo fatto Benetti sostiene che sia arrivato il tempo in cui la gestione attiva può fare la differenza, attraverso una selettività che “cerca storie di crescita in un contesto di bassa crescita”.

Al link GAM il video completo

 

FIDELITY: L'inflazione sta rallentando e anche la Fed potrebbe farlo

Fidelity sostiene che i primi dati del 2023 confermino la necessità che la Federal Reserve rallenti il rialzo dei tassi d'interesse. La società pensa che la FED si stia avvicinando alla fine del suo ciclo di inasprimento aggressivo. A prima vista, i dati sono a favore di un'ulteriore riduzione del ritmo di rialzo della Federal Reserve, con alcuni membri che hanno indicato la possibilità di passare a movimenti di un quarto di punto base (0,25%). Fidelity è quindi convinta che il ciclo di rialzi si stia concludendo con un tasso terminale del 5-5,25%.

Fidelity afferma che: "In termini di comportamento del mercato, l'attuale pricing del mercato obbligazionario rimane sfasato rispetto ai segnali della Fed, con gli investitori che prezzano un vero e proprio taglio dei tassi ufficiali per la seconda metà del 2023.

D'altro canto, i mercati azionari e del credito non mostrano prezzi significativi di una recessione ciclica, creando una discrepanza tra i diversi mercati degli asset.

Noi propendiamo per i segnali del mercato obbligazionario e riteniamo che l'inasprimento delle condizioni finanziarie che ha accompagnato il quadro dell'inflazione abbia un costo potenzialmente pesante per la crescita. Pertanto, nella nostra asset allocation preferiamo i titoli di Stato e manteniamo un atteggiamento difensivo nei confronti delle azioni, poiché prevediamo che la flessione della crescita comporterà un calo degli utili nel corso dell'anno".

Al link FIDELITY l’articolo completo.

 

AMUNDI: “La settimana dei mercati | Occorrono ancora prudenza e pazienza” 

Amundi, con la sua rassegna settimanale, ci porta all’attenzione del miglioramento delle performance registrate nei mercati, dovute soprattutto al fatto che gli investitori sperano che la FED allenti la stretta monetaria. I più recenti dati fanno sperare in un'assenza di futura recessione:

  • Risulta migliorato l’indice PMI, sia in Europa che negli Usa;
  • Si ha un miglioramento delle prospettive economiche in area euro dovute al calo del prezzo del gas e alla riapertura dell'economia cinese;
  • Si è interrotto il calo degli ordini dei beni durevoli negli USA, ma le spese dei consumatori sono scese per il secondo mese consecutivo;
  • Sia i listini azionari americani, sia i listini cinesi sono in risalita;
  • Il prezzo del petrolio è sceso ed è positivo per la lotta all’inflazione.

Si attendono delle riunioni delle principali banche centrali, tra le quali FED, BCE e Bank of England e, secondo Amundi, i mercati sembrano sorridere alla possibilità che la stretta monetaria non sia così lontana.

Al link AMUNDI il podcast completo. 

 

ALGEBRIS: “GLOBAL CREDIT BULLETS | LUNEDÌ 30 GENNAIO 2023” 

  • Fed – La politica hawkish non può essere mantenuta ancora a lungo. Algebris si aspetta che, nonostante i toni da falco dei funzionari della FED, i tassi aumentino di 25 pb in settimana con il fine di "mantenere la rotta" delle politiche restrittive, ma allo stesso tempo riconoscere l'indebolimento dell'economia. Algebris si aspetta un tasso terminale più vicino al 5%, con il mercato che, attualmente, prevede un tasso terminale del 4,9% da raggiungere entro giugno.
  • BoE – Non è il momento di frenare. Algebris si aspetta, da parte della Bank of England, un rialzo di 50 pb nella riunione di questa settimana. I dati recenti, tra cui un PIL migliore del previsto e la forza della progressione dei salari, dovrebbero far sì che la maggioranza del comitato della politica monetaria sia favorevole a questa mossa.
  • BCE – Ancora un gioco al rialzo. Come per la BoE, Algebris sostiene che la BCE aumenti i tassi di interesse di 50 pb questa settimana, dato che l’inflazione core di dicembre è salita a un nuovo massimo del 5,2%. Nel complesso, ritiene verosimile che Christine Lagarde continui ad aumentare i tassi, con i mercati che stimano rialzi per le prossime due riunioni con un tasso finale del 3,3%.

Al link ALGEBRIS l’articolo completo. 

 

 


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Da Pietro Zanoni Junior Financial Analyst presso Quantalys Italia.