Markets Update - novembre 2024

Pubblicato il 10/12/2024 - Marco Chinaia
Il punto di Quantalys sui mercati: dalle elezioni americane al gap tra Wall Street e Borse europee.

Mercato azionario Zone geografiche

Novembre positivo per i mercati azionari globali, mese che ha segnato alcune divergenze derivanti dal risultato delle elezioni americane. Wall Street è stata spinta verso nuovi massimi, con l’indice S&P 500 che ha guadagnato un +9,0%, sostenuta da titoli come Tesla e Nvidia, ma anche dal settore bancario. Questo ha contributo ad amplificare il divario di performance tra indici americani ed europei, con l’MSCI Europe che ha chiuso il mese a +1,3%. Male anche i mercati emergenti, che hanno risentito fortemente del rafforzamento del dollaro e della notizia di imposizione di dazi commerciali.

 

Mercato azionario Paesi

Le elezioni presidenziali americane hanno generato un impatto significativo sui mercati azionari. Gli indici americani hanno registrato una performance notevole, sovraperformando i listini europei di quasi dieci punti percentuali da inizio novembre. Le presunte politiche di “America first” hanno immediatamente danneggiato i principali listini dell’eurozona. L’indice MSCI Italy ha registrato una perdita del 2,1%, tenuto in piedi solamente dal comparto bancario, mentre l’indice MSCI France ha registrato una perdita del 1,5% a pesare sugli asset francesi la tensione politica a partire dalla difficoltà del governo Barnier ad approvare la legge di bilancio, fino alla mozione di sfiducia proposta da Le Pen. Continua il generale contesto di incertezza europea, tra dati macro e crescita contrastanti. Le prospettive trumpiane hanno posto parecchi interrogativi anche ai paesi emergenti. La Cina, nonostante la timida ripresa ha chiuso in perdita a -1,5%, mentre il Giappone ha scontato una debolezza nella parte finale del mese, a causa del rafforzamento dello Yen e dei dati sull’inflazione.

 

Mercato azionario Settori

Le politiche dell'amministrazione Trump hanno fino ad ora favorito settori dalla forte esposizione a stelle e strisce, come quello: finanziario (+11,2%), rinvigorito dalle dinamiche emerse dalle parole prudenti sui tagli dei tassi di Powell, energetico (+8,2%) indebolito verso la fine del mese dal calo del prezzo del petrolio e in parte l’information tech (+8,4%) aiutato questa volta da alcune nicchie tecnologiche, piuttosto che dalle grandi capitalizzazioni. In ombra il settore dei materiali (+2,1%) a causa della forza del dollaro e l’health care (+2,1%), zavorrato dalla discesa delle big americane, dopo la nomina della squadra di Trump, che vede al posto di segretario alla salute la figura molto controversa di Kennedy, la quale non è stata colta con particolare entusiasmo dal settore della salute. Tra i settori difensivi debole anche il settore legato ai consumi di base (+ 5,5%) e alle utilities (+4,9%), quest’ultimo danneggiato, in alcuni frangenti dalla risalita dei tassi d’interesse.

 

Mercato azionario Stili

 

L'agenda di Trump si concentra su due punti chiave: la riduzione delle tasse e la deregolamentazione. Queste politiche sono state progettate per favorire le società ad alta tassazione marginale, in particolare le piccole e medie capitalizzazioni. Inoltre, la lettura dell’attuale ciclo economico, caratterizzato dal passaggio del picco dei tassi d’interesse a dalla prospettiva di normalizzazione dei tassi da parte delle banche centrali offre un terreno favorevole alla crescita delle piccole capitalizzazioni. Ecco che il comparto delle small cap americane ha registrato una crescita del 13,5%. Anche qui, la reazione delle small cap europee (+1,5%) è stata debole e per larghi tratti negativa.
Il comparto value segna timidi tratti di ripresa a livello globale (+7,0%), raffreddati verso la fine del mese dai dati sull’inflazione e sulla crescita, che dovrebbero ancora favorire il comparto growth (+8,5%).

 

Mercato obbligazionario Zone Geografiche

L'esito delle elezioni presidenziali americane potrebbe richiedere adattamenti nella politica monetaria per affrontare le sfide e le opportunità che si presentano. Se l'inflazione dovesse aumentare oltre le previsioni, potrebbe essere necessario rivedere la traiettoria dei tassi di interesse. Già si è registrata una risalita dei Treasury a 10 anni di 80 punti base rispetto ai minimi di settembre, indicando una possibile reazione alla situazione post-elettorale. Nel complesso, l'esito delle elezioni apre un periodo di incertezza e cambiamenti, con rischi e opportunità per il ciclo economico statunitense e per gli investitori.

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Da Marco Chinaia - Financial Analyst Quantalys Italia Harvest Group.